sabato 14 novembre 2009

Sulla preghiera

Il vangelo di oggi:
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: "In una città viveva un giudice, che non temeva Dio nP aveva riguardo per alcuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: "Fammi giustizia contro il mio avversario".
Per un po' di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: "anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi".
E il Signore soggiunse: "Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?"

Lc 18,1-8

Dal commento di Benzi:
La preghiera di quella donna colpita dall'ingiustizia del giudice, cambia il giudice. Il Signore ci dice che la preghiera cambia la nostra vita e modifica il rapporto profondo tra noi e Dio perhé c'è un mistero intimo di vita tra noi e Dio. Questo mistero è la compresenza dello Spirito in noi, riflesso del mistero trinitario; e questo mistero deve essere sviluppato e reso cosciente. La preghiera è il grande mezzo, insostituibile per crescere dentro a tale mistero e per vivere la pienezza e la presenza di Dio in noi.
Purtroppo il rapporto con Dio rimane nano, allo stato minimo: sono i casi in cui non riconosciamo Dio. Ma se non lo cerchiamo, come possiamo riconoscerlo? E', questo, un altro mistero.
Gesù ci mette in guardia: tutti i rinnegamenti di Dio sono dovuti alla mancanza di cammino profondo con lui. E quando il Figlio dell'uomo verrà sulla terra, troverà la fede in noi?

First class

giovedì 5 novembre 2009

Il vero senso della preghiera: silenzio e ascolta

Quando Dio finì di creare il mondo, decise di dividerlo tra i suoi principi e li chiamò a sé.

Il primo principe ad arrivare fu il principe del mare, tutto ricoperto di onde blu e azzurre e sul suo capo un turbante di onde spumeggianti.

“Poiché sei giunto per primo” disse Dio al principe del mare “ti darò la parte più grande. Riceverai due terzi del mondo: gli oceani, i laghi e i fiumi. Nella tua parte abiteranno tutti i pesci e i coralli stupendi, i pericolosi squali e le balene più grandi di ogni animale della terra. Presso di te verranno uomini e bestie e si compiaceranno di sedere presso le tue spiagge.

Partì quindi il principe del mare felice gioioso e riconoscente, dopo di lui entrò il principe delle montagne, alto e imponente, sul suo capo una vetta splendente e innevata.

“Shalom lekhà, pace a te, principe delle montagne” lo salutò Dio “a te darò tutte le cime ricoperte di neve e il forte vento dei monti che fa vivere ogni spirito. Ti darò le viste più belle nei limpidi giorni di primavera, tutte le bestie che abitano i dirupi, i camosci e le aquile. Tra i tuoi crinali abiteranno grandi poeti e sulle tue alture cammineranno coraggiosi i conquistatori di vette”.

Gioì il principe delle montagne e proseguì per la sua strada, dopo di lui giunse il principe delle foreste, ricoperto di foglie e rami ed attorno ai suoi piedi radici sinuose ricoperte di muschio.

“Barukh habà, benvenuto” disse Dio “a te do tutto il verde del mondo, le giungle misteriose e fitte, la ricchezza dei fiori e dei cespugli nei loro colori intensi e gli uccelli dal magnifico canto, che allieteranno gli orecchi di coloro che visiteranno le tue foreste. Ti dono tutte le grandi fiere, le scimmie, gli enormi elefanti e le farfalle dai mille colori. Presso di te verranno avventurieri amanti del pericolo alla ricerca di sfide e di territori sconosciuti.

Anche il principe della foresta partì, tutto contento, e Dio, visto che il suo sacco si era ormai svuotato, si accinse ad andar via.

Improvvisamente si udì un fruscio di vento leggero, e di fronte a Dio comparve il principe del deserto.
Vecchio e stanco si trascinava il principe del deserto, tutto bruciato dal sole e riarso dai venti, la barba ricoperta di polvere e la pelle solcata da rughe profonde.

“Adesso giungi?” disse incollerito Dio, “ora non mi resta nulla per te”. Si dispiacque il principe del deserto e si scusò: “Una lunga e impervia strada ho percorso, perdonami. Davvero non ti resta nulla per me?”.

Dio guardò il fondo del sacco e sospirò. “Guarda” disse e aperse il sacco di fronte al principe del deserto, “i grandi laghi li ho già dati. Tutto ciò che mi resta è una minuscola sorgente, un pozzo quasi secco e una piccola pozza d’acqua, nulla di più. Ho già ripartito tutti gli alti monti e le valli, mi son rimaste solo alcune alture erose dal vento che nessuno ha voluto. Tutte le piante le ho già sparse e mi sono rimasti solo alcuni arbusti spinosi e alcune piccole e polverose piante che nessuno ha preso. Il clima mite e quello primaverile li ho già assegnati a tutti e ciò che mi rimane è solo un clima ostile, bruciante di giorno e gelido di notte. “Per farla breve” concluse Dio, “non ho altro da darti se non una grande aridità e null’altro”.

Il principe del deserto ne fu addolorato e si incurvò. “Non fa niente” disse alla fine, “farò ritorno alla mia dimora, nel deserto, non ho bisogno di nulla, davvero”.

Dio vide l’afflizione del principe del deserto e disse, “no, non posso non darti qualcosa”. Dio rivoltò il suo sacco, e ne uscì sabbia finissima e calda, che diede vita a dune sconfinate, e rocce di ogni colore.

Dio consolò il principe del deserto e disse: “Non rattristarti, è vero, non hai ricevuto cime alte e innevate, e nemmeno fiumi lunghi e scroscianti. Non ho più a disposizione piante selvagge, farfalle e animali vigorosi. Ma presso di te, deserto” disse Dio, “giungeranno coloro che vedono in visione, profeti e solitari. Tra i tuoi crepacci si raccoglieranno gli amanti del silenzio e della natura, e presso di te, deserto, poiché sei così duro, si riuniranno tutti coloro che nel mondo ricercano la verità, la purezza e l’innocenza; presso di te” concluse Dio, “troveranno dimora coloro che cercano me”.

(storia popolare israeliana, via Midbar)