domenica 7 giugno 2009

ROMA - 30 maggio / 1 giugno 2009

A Roma seguendo S. Paolo,

1. Perché:
Andare a Roma nell'anno paolino, a conclusione di un percorso intenso di professione di fede ha un singificato sopra tutti gli altri: la volontà di mettersi davvero in gioco nel percorso compiuto.
Questo pellegrinaggio a Roma, mediante cui cominciare ad approfondire l'incontro con san Paolo, figura a cui è stato dedicato un intero anno tra il 28 giugno 2008 e il 29 giugno 2009, indirizza verso un buon compimento la riflessione e la preghiera compiute in questo lasso di tempo sulla scia dell'operare dell'aposto­lo, nato, si presume, tra il 7 e il 10 d.C., che tanto si è speso nella missione/testimonianza nel mondo. Paolo ci sfida a scoprire Cristo nel mondo, indicandoci come occorra cercarlo in coloro che tendiamo ad allontanare dai nostri banchetti. All'esigenza di incontrare Dio, oggi più che mai presente all'uomo, si trova risposta nell'operare di Paolo, vero liberatore del mondo dalle sue leggi di morte: nel suo operato possiamo scoprire noi stessi trovando Gesù negli altri e nella comu­nità cristiana e, così, giungere ad un risultato che sarà «niente meno che la vita dalla morte».

Come per l'apostolo, anche per noi Roma diventa una sorta di compimento, o almeno una tappa decisiva nel cammino verso la Professione di Fede che stiamo percorrendo; Roma come luogo paolino e Paolo come gui­da: mentre noi stiamo crescendo e definendo la nostra personalità, Paolo ci indica come si possa ri­cercare il senso della propria vita affidandosi a Dio e, così, realizzarla veramente. Paolo come esem­pio: anche noi come lui facciamo esperienza del Signore; Dio sa fare i miracoli, a noi sta di avere coraggio e crederci. La Professione di Fede è il momento dell'affidarsi all'amore di Dio, il consenti­re al suo amore: la nostra ricerca di Lui e la volontà di realizzare noi stessi dimostrando di essere adulti a sufficienza per farlo.

Con un augurio sopra tutti gli altri:

Siamo stati amorevoli in mezzo a voi ...
Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita,
perché ci siete diventati cari.
1 Ts 2,7-8

Nessun commento: