venerdì 18 gennaio 2008

Le scelte intelligenti

"Ma non vi è nessun uomo che, rispetto alla questione dell'esistenza di Dio, sia totalmente privo di interesse, poiché quand'anche uno dovesse essere lontano dall'interesse morale per mancanza di buone intenzioni, gli resterebbe abbastanza, tuttavia, per fargli temere un'esistenza divina e una vita futura."

I. Kant, Critica della ragion pura, B858


Non si pone il problema di quale fede scegliere e come scegliere, perché la scelta non può spiegarsi in termini razionali. Si pone il problema di come qualificare quella scelta, di notarne le basi che la permettono: vi è, infatti, sia un comportamento "razionale", che un atteggiamento morale a fondamento. Ciò significa un percorso di difficoltà e fiducia che non può essere immediato, e che contempla la necessità di uno sforzo.
Compierlo, va da sé, significa avere una morale: ricercare Dio significa avere cura della propria interiorità e di riflesso della totalità della propria vita, perché una ricerca di quel tipo (compiuta in modo intelligente) ci porta alla felicità; anche quando ricercarlo ci porta lontano da lui, o quando l'avvicinarci ad esso ci pare banale.

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