giovedì 26 febbraio 2009

Inizio di Quaresima

S. Egidio.
C'è un senso liberante nel non dover sempre far finta di essere forti e di essere senza macchia e senza contraddizioni. La vera forza sta nel considerare la propria debolezza e nel tener vivo il senso di umiltà e di mitezza: "I miti - afferma Gesù - erediteranno la terra" (Mt 5,5). Il segno  delle ceneri resta perciò quanto mai attuale. È un segno austero, e tale è anche il tempo quaresimale. Esso ci è dato per aiutarci a vivere meglio e per farci comprendere quant'è grande l'amore di Dio che ha scelto di legarsi a gente debole e fragile come noi. E a noi, deboli e fragili, ha affidato il grande dono della pace perché la viviamo, la custodiamo, la difendiamo, la costruiamo.

Noi cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle di pace, nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Ci è chiesto di vigilare, affinché le coscienze non cedano alla tentazione dell'egoismo, della menzogna e della violenza". Il digiuno e la preghiera ci rendono sentinelle attente e vigili perché non vinca il sonno della rassegnazione che fa ritenere la guerra inevitabile; perché si allontani il sonno della acquiescenza al male che continua ad opprimere il mondo; perché sia sconfitto in radice il sonno del realismo pigro che fa ripiegare su se stessi e sui propri interessi.

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