mercoledì 8 dicembre 2010

Facendo i compiti di Fred: riflettendo su scuola, interessi, fare e studiare...

Doc. 1, E. Raimondi, Camminare nel tempo:
L'esperienza dell'insegnamente e dell'apprendimento più che ad una trasmissione di nozioni equivale ad un'esperienza dello stare insieme. Coincide con il condividere qualcosa con altri. E insisterei proprio sulla parola insieme. La lezione per me, sia da allievo sia da docente, ha sempre coinciso con il gusto di stare insieme e di non essere solo, nella prefigurazione di quella che si vorrebbe fosse sempre l'esistenza: un incontro con altre persone, fare insieme qualcosa, trovarsi d'accordo, sentire che esistono ragioni per cui vale la pena di essere insieme, camminare insieme. A proposito dell'insegnare e dell'imparare insisto su questo motivo dell'andare e dello stare insieme e, se possibile, di suscitare nell'altro uno stimolo, trovando il modo non di sovrapporre nell'altro qualcosa di mio, ma di far crescere nell'altro quello che inconsapevolmente è già dentro di lui. E l'orgoglio, il piacere istintivo è quello di fare diventare l'altro più se stesso. La classe è una comunità con le sue personalità fresche, libere, talvolta intorpidite che vanno svegliate.

Doc 2. Dante: su Brunetto Latini, la cara e buona immagine paterna/ di voi quando nel mondo a ora a ora/ m'insegnavate come l'uom s'etterna.

Doc. 3, O. Wilde, Il Ritratto di Dorian Gray:

Adoperare la propria influenza su una creatura è una cosa affascinante. Nessuna attività puà esserle paragonata. Modellare il proprio spirito su una forma squisita, e lasciarvelo indugiare. Ascoltare la propria anima riflessa da un'eco e arricchita di tutta la musica della passione e della giovinezza. Permeare la propria personalità in un'altra, come se fosse un fluido, o un sottile profumo. Era un meraviglioso individuo il ragazzo incontrato per caso: si sarebbe potuto plasmarlo: se ne poteva fare un titano o un burattino.
(L'esempio qui è negativo per eccellenza, ma non credete che possa valere anche per i cattivi maestri della noia: per quelli che, annoiati da tutto e da loro stessi, vi abituano a pensare male, cioè in modo banale?)

A. Camus, Il primo uomo:
Col Sig. Bernard, le lezioni erano sempre interessanti, per la semplice ragione che lui amava apassionatamente il proprio mestiere, appagava una sete ancor più essenziale per il ragazzo che per l'adulto, la sete della scoperta. Certo, anche nelle altre classi insegnavano molte cose, ma un po' come si ingozzano le oche. Si presentava un cibo preconfezionato e si invitavano i ragazzi ad inghiottirlo. Nella classe del Sig. Bernard, per la prima volta in vita loro, sentivano invece di esistere e di essere oggetto della più alta considerazione, li si giudicava degni di scoprire il mondo.

B. Obama, Discorso inaugurale per l'inizio dell'anno scolastico, 18.9.09:

Ora, io ho fatto un sacco di discorsi sull’istruzione. E ho molto parlato di responsabilità. Della responsabilità degli insegnanti che devono motivarvi all’apprendimento e ispirarvi. Della responsabilità dei genitori che devono tenervi sulla giusta via e farvi fare i compiti e non lasciarvi passare la giornata davanti alla tv. Ho parlato della responsabilità del governo che deve fissare standard adeguati, dare sostegno agli insegnanti e togliere di mezzo le scuole che non funzionano, dove i ragazzi non hanno le opportunità che meritano. Ma alla fine noi possiamo avere gli insegnanti più appassionati, i genitori più attenti e le scuole migliori del mondo: nulla basta se voi non tenete fede alle vostre responsabilità. Andando in queste scuole ogni giorno, prestando attenzione a questi maestri, dando ascolto ai genitori, ai nonni e agli altri adulti, lavorando sodo, condizione necessaria per riuscire.

Questo è quello che voglio sottolineare oggi: la responsabilità di ciascuno di voi nella vostra educazione. Parto da quella che avete nei confronti di voi stessi. Ognuno di voi sa far bene qualcosa, ha qualcosa da offrire. Avete la responsabilità di scoprirlo. Questa è l’opportunità offerta dall’istruzione. Magari sapete scrivere bene, abbastanza bene per diventare autori di un libro o giornalisti, ma per saperlo dovete scrivere qualcosa per la vostra classe d’inglese. Oppure avete la vocazione dell’innovatore o dell’inventore, magari tanto da saper mettere a punto il prossimo i Phone o una nuova medicina o un vaccino, ma non potete saperlo fino a quando non farete un progetto per la vostra classe di scienze.

Oppure potreste diventare un sindaco o un senatore o un giudice della Corte suprema ma lo scoprirete solo se parteciperete a un dibattito studentesco. Non è solo importante per voi e per il vostro futuro. Che cosa farete della vostra possibilità di ricevere un’istruzione deciderà il futuro di questo Paese, nulla di meno. Ciò che oggi imparate a scuola domani sarà decisivo per decidere se noi come nazione sapremo raccogliere le sfide che ci riserva il futuro. Avrete bisogno della conoscenza e della capacità di risolvere i problemi che imparate con le scienze e la matematica per curare malattie come il cancro e l’Aids e per sviluppare nuove tecnologie ed energie e proteggere l’ambiente. Avrete bisogno delle capacità di analisi e di critica che si ottengono con lo studio della storia e delle scienze sociali per combattere la povertà e il disagio, il crimine e la discriminazione e rendere la nostra nazione più corretta e più libera.

Vi occorreranno la creatività e l’ingegno che vengono coltivati in tutti i corsi di studio per fondare nuove imprese che creeranno posti di lavoro e faranno fiorire l’economia. So che non è sempre facile far bene a scuola. So che molti di voi devono affrontare sfide tali da rendere difficile concentrarsi sui compiti e sull’apprendimento. [...]
Il vostro obiettivo può essere molto semplice: fare tutti i compiti, fare attenzione a lezione o leggere ogni giorno qualche pagina di un libro. Potreste decidere di intraprendere qualche attività extracurricolare o fare del volontariato. Potreste decidere di difendere i ragazzi che vengono presi in giro o che sono vittime di atti di bullismo per via del loro aspetto o delle loro origini perché, come me, credete che tutti i bambini abbiano diritto a un ambiente sicuro per studiare e imparare. Potreste decidere di avere più cura di voi stessi per rendere di più e imparare meglio.

E in tutto questo, spero vi laviate molto le mani e ve ne stiate a casa se non state bene in modo da evitare il più possibile il contagio dell’influenza quest’inverno. Qualunque cosa facciate voglio che vi ci dedichiate. So che a volte la tv vi dà l’impressione di poter diventare ricchi e famosi senza dover davvero lavorare, diventando una star del basket o un rapper, o protagonista di un reality. Ma è poco probabile, la verità è che il successo è duro da conquistare.

Non vi piacerà tutto quello che studiate. Non farete amicizia con tutti i professori. Non tutti i compiti vi sembreranno così fondamentali. E non avrete necessariamente successo al primo tentativo. È giusto così. Alcune tra le persone di maggior successo nel mondo hanno collezionato i più enormi fallimenti. Il primo Harry Potter di JK Rowling è stato rifiutato dodici volte prima di essere finalmente pubblicato. Michael Jordan fu espulso dalla squadra di basket alle superiori e perse centinaia di incontri e mancò migliaia di canestri durante la sua carriera. Ma una volta disse: «Ho fallito più e più volte nella mia vita. Ecco perché ce l’ho fatta».

Nessuno è nato capace di fare le cose, si impara sgobbando. Non sei mai un grande atleta la prima volta che tenti un nuovo sport. Non azzecchi mai ogni nota la prima volta che canti una canzone. Occorre fare esercizio. Con la scuola è lo stesso. Può capitare di dover fare e rifare un esercizio di matematica prima di risolverlo o di dover leggere e rileggere qualcosa prima di capirlo, o dover scrivere e riscrivere qualcosa prima che vada bene. La storia dell’America non è stata fatta da gente che ha lasciato perdere quando il gioco si faceva duro ma da chi è andato avanti, ci ha provato di nuovo e con più impegno e ha amato troppo il proprio Paese per fare qualcosa di meno che il proprio meglio.

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