lunedì 19 maggio 2008

Dalla veglia di giovedì: che sia il vero modo d'essere felici?

In quel tempo, Gesù disse ai suoi: "Io vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo. non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo. che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena".


Come può bastare questo per capire come vivere, per capire qual è la felicità che dobbiamo cercare, che vogliamo: non è fatta di cose, ma di una sostanza più preziosa, che non si compra, ma che ci costruiamo noi col nostro comportamtento. La vita non si nutre solo di soldi, e non sono il male, essi ci sono, ma non sono la preoccupazione che ci conduce attraverso il buio, perché NON PORTANO LA FELICITA'. La vita vale di più.
Lo ripeto: La Vita vale di Più.
Certamente è importante il vestirsi ed il nutrirsi, ma questo non può riguardare la nostra occupazione della giornata, non possiamo pensare che sarà il come ci vestiamo a renderci felici, né per noi stessi, né in mezzo agli altri; non il quanto ci profumiamo, il come ci pettiniamo o quali atteggiamenti abbiamo.
Non il quanto siamo al centro dell'attenzione.
Sono inutili affanni, è un attaccamento alle cose che ci impoverisce, che inaridisce i rapporti con le altre persone, che ci fa perdere la nostra umanità.
Non di solo pane vivrà l'uomo, perché tutto non si ferma alla base delle nostre funzioni animalesche, ma va al di là di esse: saremo uomini se sapremo essere più che animali (e questo vale anche per le ragazze...).

L'uomo è un essere bisognoso, non abbiamo da noi tutte le nostre cose; dobbiamo chiedere, dobbiamo condividere quello che abbiamo. Non siamo meglio del nostro compagno, non siamo più di lui perché abbiamo qualcosa in più, perché avremo sempre fame. Perché non saremo mai sufficientemente felici.

Io sono felice...

1 commento:

Anonimo ha detto...

beh, dai, non dice brutte cose... mi dispiace di non esserci stata giovedì, avevo una prima!