domenica 4 maggio 2008

Sicurezza e immigrati


L'emergenza sicurezza. A Verona un ragazzo di 29 anni è in fin di vita, picchiato perché non ha dato una sigaretta ad un gruppo di ragazzi. Nonostante quello a cui siamo abituati a pensare, questo caso non si ricollega ad immigrati violenti, come spesso capita sono gli italiani ad essere violenti: gli aggressori, dei neo-fascisti, parlavano il dialetto veneto...
Siamo talmente abituati a recepire solo gli atti di violenza compiuti dagli immigrati, violenza che potremmo riclassificare nella categoria di chi, disperato dalle condizioni in cui vive e lavora (le vere morti sul lavoro sono di coloro che lavorano in nero e di cui non si sa nulla, dei corpi nascosti perché illegali), perde la ragione, ma che è egualmente inaccettabile; che non ci rendiamo conto di quello che realmente avviene nelle nostre città ed all'interno delle nostre mura. La paura del diverso è l'incapacità di capire e ascoltare, l'incapacità di accogliere.
Non capire che non sono gli immigrati a rappresentare la maggior parte dei criminali (ma poi vanno in galera solo loro...), significa non capire il problema della violenza e degli stupri. Si dice che solo l'8% delle violenze sessuali venga denunciato alle autorità, il resto è sottaciuto per vergogna o per copertura del molestatore, che spesso fa parte del nucleo familiare della vittima. E' più facile denunciare il violentatore straniero, piuttosto che il proprio familiare; ma non imputerei una colpa alle donne violentate che non hanno il coraggio di denunciare quest'ultimo. La colpa è nostra, che continuiamo a dirci, continuiamo a pensare (e pensiamo che la nostra idea sia l'Assoluto) che siano solo gli immigrati a commettere violenza, così facendo releghiamo quel 90% che non subisce violenza da estranei a una minoranza che non ci interessa, impedendo loro di uscire da quella violenza che hanno subito: la colpa è nostra e della nostra ostinazione.

Alcuni link:
Corriere;
Istat;
Immigrazione oggi.


Di seguito riporto anche il finale di un film stupendo, probabilmente difficile e complesso, che dovremmo vedere insieme, in modo da spiegarcelo, parlarne un po' (e poi perché vedere un film assieme è meglio che stare da soli di fronte al televisore); è in tedesco sottotitolato in inglese, uno dei primi film col sonoro. Se volete date anche un occhio a questo video, altrimento ne riparleremo... Il protagonista è un mostro che uccideva i bambini, nella scena finale viene portato davanti ad un tribunale, composto dai criminali della città, e qui dice a tutti che non deve essere ucciso, ma che dovrebbero curarlo: il mostro, inumano per eccellenza, deve rientrare nella categoria dell'umano, è troppo facile disumanizzarlo e allontanarlo come fosse il diavolo, ma come lui ne nasceranno altri: allontanarlo non risolverà la situazione.

Nessun commento: