venerdì 16 luglio 2010

Il cinema sotto il tendone: Il sorpasso



Il Sorpasso è un film in perfetto equilibrio tra la commedia all'italiana e il dramma sociale; è l'equilibrio tra le parti in scena: tutto giocato su due protagonisti/antagonisti e sul loro duello psicologico sul filo dei 130 km/h. E' una commedia, perché tanti sono i momenti comici che si mostrano nella complessità del cialtronesco bullo Gassman, ed è divertente ridere del goffo, ma dotto Trintignant; ma è anche un dramma sociale perché la corsa in macchina, che rappresenta il progresso del boom economico dell'Italia negli anni 60, è priva di senso.
Il film stesso non ha una trama sensibile, non ha una storia da raccontare. Il regista segue con l'occhio della cinepresa le avventure inutili dei due protagonisti, conoscenti per caso nella Roma deserta di Ferragosto. E' una Dolce Vita: in cui il viaggio in macchina, ripetuto e continuato, incontra la romanità al mare, nello svago estivo, ma sempre senza meta, in un girare a vuoto che finisce nel vuoto.

Il film non è solo una critica ad un'Italia che non trova se stessa; critica che è ancora attuale. E', anche, il film sui due giovani protagonisti e sul loro approcciarsi alla vita. Non sono due macchiette, ma mostrano una complessità psicologica che è interessante e che ci riguarda e che, speriamo, ci possa far riflettere.

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