Capita frequentemente che don Mario chieda a noi educatori quale percorso stiamo compiendo con i ragazzi e, nel rendergli merito del mandato assegnatoci, nell'indicarne le difficoltà, ci invita a condividere con la comunità lo sforzo catechetico di questi anni.
In un periodo storico in cui al maestro abbiamo sostituito l'amico, essere educatori (e, per converso, avere degli educatori) in una parrocchia è una possibilità rara, perché il maestro, l'insegnante, il catechista e l'educatore interpongono, rispetto al semplice rapporto orizzontale di amicizia, una distanza che, se da un lato non si risolve nel “dare i buoni consigli” (F. De André, Bocca di Rosa), non è una semplice istruzione intellettuale; si tratta di un coinvolgimento spirituale nella vita dei ragazzi, guidato dall'attenzione al condurli verso una meta sicura. Una capacità di lettura dei loro cuori, lontana dal coinvolgimento affettivo dei loro coetanei, per illustrare loro quegli orizzonti delle proprie vite che ancora non vedono e su cui potranno spendere le proprie capacità.
Si capisce facilmente che l'educatore ha un ruolo fondamentale, perché conduce i ragazzi per il giusto sentiero fuori dalla foresta, e gli dà la possibilità di liberarsi dai fantasmi, dagli ospiti inquietanti del proprio animo (Lc 8, 32-40; F. Dostoevskij, I Demoni).
Nella necessità di emanciparsi dai precetti dei cattivi maestri, attraverso l'educatore parrocchiale è possibile incontrare il vero Maestro, che realmente ci libera dalle idee-mito del nostro tempo e ci traghetta al di là dell'inquietudine di chi più non capisce e più non si orienta (U. Galimberti, I miti del nostro tempo). Così, alla ricerca dei ragazzi della verità della teoria, che conduce sovente alla tristitia, si accosta l'incontro con quel bene che ci rende veri (Mt 5, 3-12), non solo più giusti, ma che evita anche la nostra frantumazione (Benedetto XVI, Discorso alla Sapienza – 2008).
Sotto questo cappello, con i ragazzi del '93, dopo la professione di Fede e il campo semi-itinerante a Monte Sole, riassumendo, ci siamo interrogati sui concetti di responsabilità e libertà: dal Discorso della Montagna (A. Grün, Felicità beata) alle distorsioni della modernità e alle alternative possibili: le azioni di Gesù (le tentazioni, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, fino all'ultima cena) e lo sforzo di creare un'etica condivisa di E. Bianchi. Cercare di stare attorno all'unico pane, è significato distinguere tra la logica consumistica e quella del dono; confrontarsi con le difficoltà dei discepoli (il giovane ricco, il padre misericordioso, i discepoli di Emmaus) ci ha permesso di vedere per immagini l'amore del Padre e il suo progetto di giustizia che si è manifestato in Cristo (Rm 3, 21-22). In questo amore si incontra il motivo guida delle nostre scelte, fino all'incontro con don Milani, alla sua libertà totale nella “paradossale” assenza di libertà, che ci permette di comprendere il comando di Dio come indizio di liberazione (A. Grün. I dieci comandamenti. Segnaletica per la libertà). Il campo estivo a L'Aquila è stato la scoperta della gioia nel servizio al di là di ciò che attendiamo per noi.
Il confronto tra i desideri del nostro animo coi sogni che ci vengono trasmessi dalla pubblicità (quante riviste!), l'interrogarsi sul conformismo e il consumismo (l'abbonamento ad Altroconsumo). E l'incontro con le testimonianze di chi compie servizi per gli emarginati di Bologna, dal carcere all'ambulatorio Biavati, ci ha aperto lo sguardo su una vita diversa. Cioè l'alternativa dell'impegno al disimpegno della società attuale (A. Moravia, Gli indifferenti, Il conformista): la scuola come strumento per cercare un senso alla propria vita, il dominio della parola come possibilità di formarsi ed esprimere davvero le proprie idee e sentimenti (don Milani), la ricerca della vera ricchezza (E. Bianchi, Verae divitiae, in Il dio denaro) in alternativa alla cultura della celebrità che non rende felici. Ci siamo interrogati sul dove cercare la felicità che, con l'aiuto di Riccardo, abbiamo capito non essere nel riempirsi fino allo scoppiare, ma nel dono di sé (Teresa di Calcutta, La gioia di darsi agli altri). Perché, in fondo, vogliamo vivere di passioni intelligenti, non dell'illusione pubblicitaria (Z. Bauman, Vite di corsa). Per riconoscersi ancora amati da Gesù, e di un amore che dà molto frutto (Gv 15, 1-11).
In questo elenco, tutt'altro che esauriente, mi si lasci la possibilità di citare alcune altre cose viste e discusse, dai discorsi di Saviano ed Enzo Bianchi, di Bergonzoni sulla chiusura del Duse, alla visione di film quali Jack Frusciante è uscito dal gruppo, Il portaborse, Il Grande Dittatore, Blade Runner, Il sorpasso, Draquila, L'uomo che verrà, sempre per citarne solo alcuni.
Parrocchia di
S. Antonio di SavenaGRUPPO GIOVANISSIMIQUARESIMA2011CALENDARIOMercoledì – 9/3, ore 20.30Lancio programma Quaresima 2011 Messa delle CeneriDomenica – 20/3, ore 9-16Ritiro di Quaresima a Monte SoleVenerdì – 1/4, ore 21.00Via Crucis per le stradeSabato – 16/4, ore 20.00 circa dalla ParrocchiaSerata delle Palme per tutti giovani della Diocesi con processione da Piazza MaggioreDomenica – 17/4, ore 11.30Professione di FedeGiovedì Santo – 21/4, ore 20.30S. Messa in Cena DominiVenerdì Santo – 22/4, ore 8 circaLodi e momento di condivisioneSabato Santo – 23/4, ore 8 circaLodi e momento di condivisioneSabato Santo – 23/4, ore 22.00Pasqua di Resurrezione
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