giovedì 7 luglio 2011

Cinema sotto il tendone Vol. II - Guardie e ladri

Guardie e Ladri, capolavoro di Monicelli e Steno del 1951, raffigura benissimo uno scontro universale, quello della guardia da un lato e del ladro dall'altro. Aldo Fabrizi, sussiegoso e panciuto poliziotto, e Totò, scalcagnato e simpatico ladro, sono all'opposto. Rappresentazione di diverse figure umane che convivono in un'unica società, gli uni su una riva del fiume, gli altri di un'altra sponda, come dice il Brigadiere Bottoni alla figlia innamorata del cognato del ladro Esposito.

Tuttavia c'è molto altro; i mondi dei protagonisti non sono così distanti e, tra le battute divertentissime e la pensosità malinconica, si vede una storia comune di figli dei poveri, di chi fa fatica a cavarsela, diversi certamente nel proprio percorso di vita ma tanto, tanto simili. E quella vicinanza tra ultimi costretti a lottare tra loro subendo i soprusi di chi impiega il potere per raggirarli e tenerli nella miseria, vicinanza che verrà ripresa da Pasolini nel '68, all'epoca delle pietrate del movimento studentesco, è ancora attuale e fa riflettere sull'oggi.

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