mercoledì 8 ottobre 2008

Jack Frusciante è uscito dal gruppo (e poi è rientrato)

Non so se ritenere Jack Frusciante è uscito dal gruppo (recensione) uno dei grandi libri dell'adolescenza, di sicuro solletica le ambizioni di ogni ragazzo (e forse anche di ogni persona in generale), che sente l'oppressione di certi confini attorno a sé. Penso che sia la capacità di accorgersi di quei limiti, spesso imposti da un nucleo famigliare arido, o da una scuola che non riesce più ad istruire né ad educare, e cercare di uscire da essi senza uscire dalla propria vita a segnare il passaggio all'età adulta.
Perché è vero, ci sono degli schemi che finché siamo bambini tendiamo a vivere con naturalezza, e che poi vengono meno di fronte all'incedere della ragione, ma anche alla forza di certi istinti e sentimenti. Lo vediamo nella musica, grande ombra che aleggia nel libro, e così è in tutto ciò che ci riguarda, sia nell'accettazione e nella feroce critica delle cose che sono attorno a noi, sia nel modo di vivere che vogliamo sceglierci, nelle cose che vogliamo far entrare nella nostra vita e in quelle che invece non capiamo o che ci sembrano imposte per comodità (e spesso lo sono).
Uscire da certi limiti, però, significa saperli affrontare, cioè vivere dentro di essi. Rispettare una persona, in un amore che è a termine, come quello del libro, significa saper vivere un rapporto di coppia, senza voler premettere i propri bisogni alla vita stessa, ma cercando nel fondo dei propri sentimenti e nel rapporto con una Parola/persona più grande di noi, che ci possa permettere di crescere essendo noi stessi.
In fondo a tutto, il libro indica come sia necessaria un'educazione, anche per uscire "dal gruppo", un'educazione che permette di vivere in quel medesimo gruppo, vivere per essere se stessi, non l'ombra di qualcun altro.

Mi sono permesso questa premessa/introduzione, che forse può essere chiara solo a chi ha letto il libro di cui Martina ci segnala questo bel brano e che forse può aggiungere qualche commento a ciò che ho scritto, di cui si può parlare anche a voce...

"Io non sto con te perché ... perché va bene cosi, perché giugno è fantastico, e sapere che c'è l'America che arriva, e allora dirsi tutto perché tra una settimana è troppo tardi, è magnifico. Qualcosa mi manca, e lo sai. Io vorrei baciarti e tutto il resto, ma non tanto per il gesto in sé ... Davvero. E' difficile ... è come mettere le basi per addomesticarti un po' di più. Farai più fatica a dimenticati di me, così. Resteremo più attaccati ogni cosa in più che faremo. Io ho paura, per l'anno prossimo. Bacerò cento ragazze, andrò a letto con gente di cui non m'importa, ma non sarà come uscire con te e non dirsi niente tutto il pomeriggio. Io so già che l'anno prossimo farò le cose più facili, più banali. E con te è tutto così trasparente e da ragazzini ... Se penso che non ti ho mai baciata, Aidi...”

"Lo sai, bisogna sempre fare solo Quello Che Ci Si Sente."
"Certo, dicevo così. Dicevo Quello Che Mi Sento."

"E cosa ti senti ancora?"
"Sento che questo giugno, questo scoprirsi ogni giorno di più, e ogni pezzo di me che scopro trovarne uno nuovo di te, ogni pezzo di me che ti regalo trovarne in cambio uno che tu mi lasci nel calzino di lana di fianco al camino mentre dormo, è bello. A me non era mai successo. E veder crescere Aidi e Alex, ogni giorno, ogni mattina di sole, che per il resto della gente non vuol dire niente di particolare, è sovvertire tutti i pronostici, e ridere di fronte all'Uomo delle Previsioni Sicure, quello che era certo che la Danimarca avrebbe preso una vagonata di goal e sarebbe stata eliminata nelle qualificazioni e invece si è qualificata e agli Europei giocherà con squadre molto più forti, e l'uomo delle Previsioni Sicure non si raccapezza. La gente capisce le cose solo quando sono già successe, mai mentre accadono. E per noi due è lo stesso. La gente che non capisce come sia possibile visto che l'Uomo dei Sondaggi aveva negato categoricamente che due come noi potessero avere una pazza storia del genere."

"Fantastico. E la Danimarca come gioca?"
"Bene. Si vede che si divertono."
"Alex", aveva detto lei, stringendogli le mani con una strana intensità che l'aveva turbato. "Io voglio che la Danimarca vinca."

E. Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo

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