lunedì 24 maggio 2010

Libertà di informazione o dall'informazione???

Articolo sulla libertà d'informazione.

Ddl intercettazioni, Pace: In gioco una libertà costituzionale
di Alessandro Pace, da Repubblica, 23 maggio 2010

Merita di essere evidenziato che ciò che viene pregiudicato dal disegno di legge sulle intercettazioni, attualmente in discussione, non è tanto il diritto del cittadino ad essere informato – che, come tale, raramente può essere fatto valere davanti ad un giudice – ma è soprattutto la così detta «libertà istituzionale dell´informazione».

La quale, come «valore» di fondo dell´ordinamento costituzionale, è stata ripetutamente affermata dal Tribunale costituzionale federale tedesco ed è rintracciabile anche nella giurisprudenza della Corte suprema degli Stati Uniti, del Conseil constitutionnel francese, del Tribunal constitucional spagnolo e della nostra Corte costituzionale. Quest´ultima, alludendo al generico «diritto all´informazione», si riferisce infatti sia al pluralismo delle imprese informative (e quindi al pluralismo delle fonti di informazione), sia all´interesse generale dei cittadini ad essere informati.

In altre parole, la libertà «della» informazione si realizza anche nel nostro ordinamento mediante un «processo (circolare) di comunicazione»: dall´esercizio della libertà d´informare nasce, di fatto, la «libertà d´informarsi». Questa libertà si nutre dell´esercizio di quella. Il potere (politico, giudiziario o economico) colpendo l´una, colpisce anche l´altra. Una restrizione della pluralità delle fonti notiziali (quale che ne sia la causa: una legge eversiva - come nella specie -, un accordo tra imprenditori o il tentativo di un soggetto di monopolizzare il «mercato delle idee») concretizza, nel contempo, anche una violazione della libertà d´informarsi.

La libertà d´informarsi, pur non costituendo un diritto tutelato in via diretta dall´articolo 21 della Costituzione, è tuttavia ormai presente, a livello costituzionale, anche nel nostro ordinamento, grazie: a) all´articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell´uomo, secondo la quale «Ogni persona ha diritto alla libertà d´espressione: tale diritto include la libertà d´opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee…»; b) al fatto che il primo comma dell´articolo 117 della Costituzione impone al legislatore di rispettare gli obblighi internazionale; c) alla più recente giurisprudenza della Corte costituzionale che ha reso effettivo tale vincolo (sentenze numero 348 e 349 del 2008).

La «fondamentalità» della libertà di informarsi deriva poi anche dal fatto, comunemente avvertito dagli studiosi, di essere una delle «precondizioni» della stessa democrazia. Un percorso ulteriore in questa stessa direzione è infatti tracciato, in Costituzione, da quelle norme che affermano che la sovranità appartiene al popolo, che impegnano la Repubblica a rimuovere gli ostacoli per una effettiva libertà di tutti, che impegnano la Repubblica a sviluppare la cultura e la ricerca scientifica, che tutelano l´arte e la scienza, che impongono la pubblicità dei lavori parlamentari e dei procedimenti amministrativi (articoli 1, 3, 9, 33, 64, 97 ecc. della Costituzione).

Norme, tutte queste, che nel prefigurare la posizione giuridica del «cittadino» nello Stato democratico, ne delineano la sua posizione di fronte ai pubblici poteri. Da esse discende infatti che, per poter esercitare consapevolmente i diritti politici (ma non solo!) i cittadini dovrebbero essere liberi di informarsi. Il flusso delle informazioni non dovrebbe mai essere colpevolmente interrotto o comunque difficultato senza valide ragioni (si pensi al divieto - che si vorrebbe ora imporre - di pubblicare notizie fino al termine dell´udienza preliminare; al perdurante segreto di Stato ultratrentennale che impedisce di conoscere la verità su talune stragi ecc.). Il flusso delle informazioni dovrebbe anzi essere agevolato dai pubblici poteri che dovrebbero porre i cittadini in grado di essere sempre compiutamente informati. L´opposto, perciò, di quel che si pretende con il criticatissimo disegno di legge sulle intercettazioni.

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