martedì 11 maggio 2010

Una lettera di una figura importantissima

«Voglio confessare qui molto semplicemente una cosa: credo che soltanto la Bibbia sia la risposta a tutte le nostre domande e che abbiamo solo bisogno di domandare con insistenza e con un po' di umiltà per ricevere da essa la risposta. Non possiamo infatti leggere semplicemente la Bibbia così come leggiamo altri libri. Dobbiamo essere pronti a porle realmente delle domande. Solo così essa si dischiude a noi. Solo se ci attendiamo dalla Bibbia risposte ultime, essa ce le fornisce.
Ciò dipende appunto dal fatto che nella Bibbia ci parla Dio. E su Dio non possiamo appunto riflettere semplicemente per conto nostro, bensì dobbiamo porgli domande. Solo se lo cerchiamo, egli ci risponde.
Naturalmente possiamo anche leggere la Bibbia come qualsiasi altro libro, vale a dire dal punto di vista della critica testuale, ecc. Non c'è nulla da eccepire al riguardo. Solo il fatto che questo non è l'uso che dischiude l'essenza della Bibbia, bensì unicamente la sua superficie.
Come non è innanzitutto analizzandola che accogliamo la parola di una persona che ci è cara, bensì acconsentendovi in maniera pura e semplice, e come tale parola risuona poi in noi per giorni semplicemente come la parola di quest'uomo che amiamo. E come in questa parola si dischiude poi sempre più colui che l'ha pronunciata quanto più noi la “meditiamo nel nostro cuore” a somiglianza di Maria (Lc 2,19), così dobbiamo comportarci con la parola della Bibbia.
Soltanto se osiamo ascoltare la Bibbia come se in essa ci parlasse realmente Dio. Che ci ama e non vuole lasciarci soli con le nostre domande, ne gioiremo.»

(D. Bonhoeffer, Lettera a Rüdiger Schleicher, 8 aprile 1936)

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